29 Ottobre 2018

Quality Rater: come creare contenuti di qualità ed essere competitivi su Google

Carlo Peroni - Content Creator - BePrime | Categoria:
Come avere il bollino di qualità di Google sui tuoi contenuti

Le linee guida per i Quality Rater che Google ha reso liberamente consultabili, dopo una loro prima diffusione non autorizzata, sono un’ottima fonte per capire in che direzione si sta muovendo il più famoso e importante motore di ricerca. La filosofia di fondo è facile da comprendere: fornire nelle SERP quei risultati che più soddisfano il search intent (intento di ricerca) degli utenti. 

I Quality Rater sono persone impiegate da Google per effettuare valutazioni riguardo alle pagine che compaiono nei risultati di ricerca. È bene ricordare che le valutazioni dei Quality Rater NON possono modificare direttamente il posizionamento di un determinato sito. Google utilizza queste valutazioni per garantire che tra i primi risultati di ricerca vi siano siti performanti e di alta qualità.

Algoritmo e linee guida hanno scopi diversi: le linee guida servono come lavoro preliminare per affinare l’algoritmo. Cercare di costruire pagine web tenendo conto delle indicazioni fornite dai Quality Rater di Google dovrebbe garantire un futuro luminoso ai tuoi contenuti, a prescindere dai capricci dell’algoritmo

Soffermarsi sui contenuti è importante, ma in primis è fondamentale effettuare un’analisi tecnica sulle condizioni di salute di un sito. Le linee guida per i Quality Rater di Google, infatti, sono solo una tra le grandi novità introdotte nel corso del 2018 che hanno dato pane per i denti ai webmaster, basti ricordare ad esempio il passaggio dei siti a protocollo sicuro (HTTPS), il mobile first index, il Medic Update, etc.

Cosa si intende per “contenuti di qualità“?

In breve, i contenuti di qualità possono definirsi tali se rispondono alle esigenze dell’utente in modo completo, esaustivo e autorevole. Tuttavia, bisogna ricordarsi che la qualità dei contenuti non è un valore assoluto, ma viene valutata considerando la concorrenza rispetto alla nicchia di mercato a cui ciascun contenuto fa riferimento.

Le linee guida di Google chiariscono quali sono i parametri per stabilire se una pagina è di alta qualità. In questo articolo cercheremo di chiarire quali sono i contenuti più importanti e in che modo concorrono alla valutazione complessiva.

Partiamo dalla base. Le linee guida dichiarano che una pagina è strutturata in contenuto primario (focus principale di una pagina, definito anche main content) e secondario (comprensivo di menù, footer, pubblicità, etc.). Il main content è, dunque, l’elemento fondamentale da considerare, ma non è certo l’unico, in quanto, è la pagina web nel suo insieme che viene valutata dai Quality Rater.

Chiarito che cosa si intende per contenuto principale (Main Content) e per pagina web nel suo insieme, arriva la parte difficile: capire come valutare la qualità. Anche se la qualità in linea generale è difficile da definire dal punto di vista teorico, ma Google è abbastanza chiaro a definire quella che è la qualità inserita nel contesto del suo motore di ricerca. I contenuti di alta qualità sono quelli la cui creazione richiede tempo, risorse, esperienza o competenze specifiche.

Ecco i fattori più importanti che i valutatori prendono in considerazione quando misurano la qualità della pagina nel suo insieme:

  • scopo della pagina;
  • EAT, ovvero Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness (competenza, autorevolezza, affidabilità);
  • qualità e lunghezza del contenuto principale;
  • informazioni sul sito web e sul responsabile del Main Content (se è possibile trovare informazioni sul sito web e sul creatore del contenuto);
  • reputazione del sito web e del creatore del contenuto.

Vediamoli nel dettaglio!

Lo scopo di una pagina web.

Se non sei soddisfatto delle performance del tuo sito, non c’è altro modo di rimediare se non quello di generare contenuti di alta qualità. Il primo passo per fare questo è avere bene in mente quale può essere lo scopo di ogni pagina e contenuto che produci.

Secondo le linee guida dei Quality Rater, infatti, la qualità di una pagina web viene determinata a seconda di come raggiunge il proprio scopo. Ogni pagina, dunque, deve avere necessariamente uno scopo, ma non è sempre semplice capire quale esso possa essere. Google ci viene in aiuto, elencando quelli che possono essere i più comuni:

  • condividere informazioni su un argomento;
  • condividere informazioni personali;
  • condividere immagini, video o altre tipologie di media;
  • esprimere un’opinione o un punto di vista;
  • intrattenere;
  • vendere prodotti o servizi;
  • permettere agli utenti di inviare domande a cui altri utenti possono fornire le risposte;
  • permettere agli utenti di condividere file o scaricare software.

EAT e YMYL: che cosa significano e perché sono importanti.

Una volta definita l’importanza dello scopo, l’altro insieme di fattori da non sottovalutare per nessuna ragione al mondo è quello indicato dall’acronimo EAT, che sta per Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness. EAT si riferisce non solo all’autore del Main Content e alla sua reputazione, ma anche all’affidabilità del sito web nel suo insieme. I fattori per determinare il valore di chi produce e di chi distribuisce il contenuto sono illustrati come segue:

  • Expertise (Competenza). La competenza è relativa all’autore del Main Content, che, per ottenere una valutazione, deve dimostrare di essere un esperto nel suo settore. Una competenza formale non è necessaria per siti web di umorismo o gossip, ma è di vitale importanza per i siti che trattano tematiche mediche, finanziarie o legali.
  • Authoritativeness (Autorevolezza). L’autorevolezza è relativa sia al sito che all’autore del Main Content. È complicato dimostrare l’autorevolezza, ma è importante far notare come essa non dipenda solo dal contenuto in sé, ma dalla reputazione dell’autore e del sito che ospita il contenuto.
  • Trustworthiness (Affidabilità). È necessario mostrare agli utenti che possono fidarsi del creatore o della organizzazione responsabile del contenuto principale, del contenuto stesso e del sito web. L’affidabilità è particolarmente importante per i siti Web di e-commerce che richiedono agli utenti informazioni sulla loro carta di credito.

Misurare la qualità è molto complicato, per questo Google rimane sul vago quando si tratta di definire un contenuto di valore, ma è invece molto specifico nel pesare la cattiva reputazione sia di un creatore di contenuti, sia di un sito nel suo insieme (specialmente nel caso degli e-commerce).

Mentre EAT si riferisce a chi è responsabile dei contenuti, l’acronimo YMYL si riferisce ad alcuni siti relativi ad ambiti specifici come quello medico, legale e finanziario. YMYL significa Your Money or Your Life, e comprendono tutti quegli argomenti che hanno la possibilità di impattare in maniera significativa sulla felicità o sul portafoglio di chi li fruisce. Un alto profilo a livello di EAT deve essere dimostrato o dimostrabile. Google è molto chiaro su questo punto: “Formal expertise is important for topics such as medical, financial, or legal advice”.

Le linee guida in questi casi fanno riferimento alla life experience dimostrata dall’autore del contenuto. Life experience può essere tradotto più correttamente come esperienza diretta più che esperienza di vita (che in italiano si riferisce più a fatti personali importanti e significativi rispetto a un expertise dovuta all’esperienza di prima mano). Molte persone scrivono recensioni estremamente dettagliate e utili su prodotti, servizi o ristoranti, molte persone condividono consigli e considerazioni su forum e blog. Queste persone comuni possono essere considerate esperti in argomenti in cui hanno esperienza dirette.

Come evitare di creare contenuti di bassa qualità.

Se creare contenuti di altissima qualità non è sempre possibile a causa della limitazione di tempo e risorse, almeno è importante che tu sappia chiaramente che cosa non fare assolutamente se vuoi evitare che i tuoi contenuti possano venire valutati come di bassa qualità dai Quality RaterLa valutazione più bassa viene assegnata se il contenuto della pagina è mancante oppure se la pagina è manifestamente inesatta o in malafede.

Le pagine web che possono considerarsi senza dubbio di bassa qualità sono quelli che ricadono in uno dei seguenti casi:

  • quantità insoddisfacente di informazioni sul sito web;
  • quantità insoddisfacente di informazioni sul creatore del contenuto principale;
  • pagine informative con del contenuto inaccurato;
  • il Main Content che richiede molto sforzo da parte dell’utente per essere compreso;
  • malfunzionamento della pagina a causa di inaccuratezza nello sviluppo, scarsa progettazione o mancanza di manutenzione.

Google si sta sforzando di limitare la visibilità di pagine che istigano all’odio, alla violenza contro il prossimo o contro se stessi. Questo può anche essere visto come un modo di combattere il fenomeno delle Fake News.

Tra i contenuti di bassa qualità rientrano:

  • pagine che diffondono odio e promuovono violenza;
  • pagine dannose che contengono spam, truffe e malware;
  • pagine che contengono disinformazione;
  • pagine che ingannano l’utente;
  • pagine dove è difficile distinguere la pubblicità dai contenuti;
  • pagine il cui scopo è chiaramente mancante;

Evitare gli errori più grossolani per non avere le valutazioni più basse richiede un livello minimo di attenzione verso gli utenti. Google, con le linee guida dei suoi valutatori, si muove verso un web più trasparente: a prescindere dalle ottimizzazioni SEO e dalla qualità progettuale del sito, gli intenti opachi o i tentativi di ingannare gli utenti vengono puniti!

Che cos’è, in definitiva, un contenuto di qualità?

Riassumendo, secondo Google un contenuto di qualità possiede le seguenti caratteristiche:

  1. è esaustivo, completo e approfondito nei riguardi dell’argomento o della problematica che tratta;
  2. risponde alle esigenze della sua nicchia fornendo una risposta chiara e pertinente alle esigenze degli utenti;
  3. è scritto o prodotto da una fonte autorevole che può vantare un’ottima reputazione nel suo ambito di riferimento.

Un contenuto di qualità è un contenuto ottimizzato dal punto di vista SEO? Non necessariamente, ma senza dubbio aiuta! Un’ottimizzazione permette a un sito di essere trovato più facilmente, ma non sostituisce la profondità dei contenuti. Ora che sai quello che conta veramente nell’ottica di Google, non ci sono più scuse!

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