
L’impatto dei social media sulla Serie A del calcio e sulle altre squadre che popolano il campionato non è solo questione di reputazione e di successi virtuali, ma anche di introiti economici derivanti dalle sponsorizzazioni: come è facile immaginare, infatti, maggiore è il numero di fans sui social, più consistenti sono i guadagni che si possono spuntare con gli sponsor. Inter, Milan, Juventus e Napoli non si sfidano solo sui campi da calcio, ma anche su Instagram e Facebook.
Il primo gradino del podio, in termini di seguaci su Instagram, tra le squadre di calcio del massimo campionato italiano è appannaggio della Juventus, che si mantiene ben salda in vetta grazie a un computo totale di più di 30 milioni di follower. Al secondo posto c’è, invece, il Milan: se per la squadra rossonera il campo negli ultimi anni non ha regalato grandi soddisfazioni (in questa stagione non c’è neppure la vetrina europea a cui aggrapparsi), in Rete le cose vanno meglio, con 6,3 milioni di follower su Instagram. Non tutti italiani, ovviamente, e chissà che al raggiungimento di questo traguardo non abbia contribuito anche il tanto bistrattato e misterioso Yonghong Li, con la sua apertura al mercato cinese. E, a proposito di cinesi, in terza posizione si colloca l’Inter con quasi 3,4 milioni di follower su Instagram. Fuori dalla top 3 del calcio, ecco il quarto posto della Roma, con 2,8 milioni di seguaci su Instagram, tallonata dal Napoli con quasi 1,7 milioni di seguaci. Numeri molto più piccoli per la Lazio, il Torino e la Sampdoria.
Il valore del calcio social è testimoniato anche dalla crescente creatività che le squadre di calcio sfoggiano nella creazione e nella distribuzione dei contenuti che sono destinati ai social media. Basti pensare ai video prodotti dall’Inter per salutare i calciatori appena acquistati, o il filmato diffuso dalla Roma per ufficializzare il rinnovo del contratto di Florenzi. I social sono un punto di incontro tra un club e i tifosi, a prescindere dalla distanza geografica: e non è un caso che i profili ufficiali delle società (su Twitter ma non solo) siano disponibili sia in lingua italiana che in altri idiomi. Certo, i numeri fatti registrare dai profili social non possono incidere sui risultati in campo, mentre è vero l’esatto opposto: le prestazioni e le vittorie sono un prezioso carburante per l’aumento del numero di follower. Si prenda, per esempio, la situazione di Inter e Atalanta al termine dello scorso campionato, che le ha viste qualificarsi all’edizione della Champions League di questa stagione solo all’ultima giornata. Ebbene, tra maggio e giugno l’Inter è cresciuta sui social di oltre il 6 per cento, mentre l’Atalanta ha sfiorato il 5 per cento. Come è evidente, dunque, l’approdo a una competizione internazionale finisce per richiamare tifosi anche al di là dei confini nazionali.
I social network hanno un impatto importante sul campionato anche in relazione ai profili dei singoli giocatori. L’esempio più lampante non può che essere quello di Mauro Icardi, il cui profilo Instagram, al pari di quello della sua compagna Wanda Nara, viene scandagliato e sezionato ogni giorno da giornalisti e addetti ai lavori in cerca di notizie, scoop e interpretazioni di vario genere. Tuttavia, non è la punta nerazzurra a comandare la classifica dei social media tra i calciatori: al primo posto, infatti, c’è Cristiano Ronaldo, che in Instagram raccoglie qualcosa come più di 181 milioni di follower. Un altro juventino si trova al secondo posto, ma molto più staccato: si tratta di Paulo Dybala, che deve accontentarsi – si fa per dire – di poco più di 32,7 milioni di tifosi. Il dominio bianconero, invece, anche nel calcio social è confermato dalle altre posizioni: la terza è occupata, a dire la verità un po’ a sorpresa, dal colombiano Juan Cuadrado, che di certo non è uno dei principali protagonisti delle vittorie della Juve ma nonostante questo veleggia su 7,5 milioni e mezzo di follower. Stupisce anche il quarto posto di Sami Khedira, che comunica ogni giorno con 5,3 milioni di follower. Al sesto posto ecco Gonzalo Higuain, che in instagram, a dispetto delle recenti difficoltà sul campo è seguito da 3,1 milioni (anche se dal 15 giugno ha deciso di smettere l’attività social su IG). Dietro di lui il centrocampista Blaise Matuidi: anche in questo caso, non proprio uno dei primattori dell’Allianz Stadium, eppure personaggio capace di raggranellare più di 5,2 milioni di fans. La formazione juventina è completata da Giorgio Chiellini, all’ottavo posto, con 3,5 milioni di seguaci: è lui il primo italiano di questa particolare classifica. La top 20 include, comunque, anche l’instagram di Bonucci, Douglas Costa, Szczesny, Mandzukic e Pjanic.
Dietro i social network e i profili delle squadre di calcio di Serie A ci sono importanti opportunità di business: il valore economico deriva dalla possibilità di arrivare a una platea sempre più ampia di interlocutori, nell’ambito di progetti che possono produrre utili. Chiaramente, se poi non si vince sul campo è più complicato veder crescere i risultati in Rete. Le squadre più all’avanguardia non si limitano a diffondere notizie e foto sui social, ma si servono, per esempio, delle Instagram Stories per far conoscere gli eventi a cui prendono parte i giocatori. Ciò che rende l’uso dei social media diverso e originale, quindi, sta nel produrre contenuti che riguardino il club a 360 gradi, anche per iniziative ed eventi al di fuori del campo. In sintesi, per gli sponsor è fondamentale puntare su club ben attivi sui social network. Le relazioni che vengono attivate tramite Facebook, Twitter o Instagram superano i rapporti classici con i media tradizionali e raggiungono nicchie che magari la televisione e i giornali non sono più in grado di intercettare. I social devono servire alle società per raccontare e promuovere la propria storia e la propria identità, nel contesto di un’opera di valorizzazione di enorme rilievo. Attenzione però, la giungla dei social, può elevare un personaggio o una società sportiva alle stelle, ma può anche comprometterne l’immagine irrimediabilmente.
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