
Raccontare la propria giornata ad amici (e sconosciuti) tramite fotografie e video della vita quotidiana sembra essere diventato il vero e proprio trend degli ultimi anni.
Sono proprio i social più utilizzati dagli utenti come Snapchat, Instagram, Facebook e Whatsapp a cavalcare quest’onda introducendo all’interno delle proprie funzionalità quelle che vengono comunemente chiamate “Stories” ovvero immagini e video che dopo 24 ore scompaiono.
Un contenuto fluido, veloce, ideale per chi ha a portata di mano lo smartphone tutto il giorno ed è in cerca di contenuti freschi e sempre aggiornati.
Scopriamo la storia del social storytelling iniziando dalle origini…
L’invasione di corone di fiori, di orecchie da dalmata e di bocche giganti che sputano arcobaleni sono l’esempio lampante di quanto le snapchat stories abbiano letteralmente conquistato giovani e non, ma anche tantissimi vip e personaggi del mondo dello spettacolo.
Snapchat, fondata nel 2011 da Bobby Murphy e Evan Spiegel, rappresenta il social per eccellenza delle Stories facendo della condivisione temporanea di foto e video praticamente l’unica funzionalità di rilievo della piattaforma, utilizzata da un target molto giovane che va dai 18 ai 24 anni con una prevalenza di donne (circa il 70% degli utenti). Filtri, testi ed emoji accompagnano i contenuti condivisi che rimangono visibili agli amici solamente per 24 ore.
Snapchat vanta 300 milioni di utenti attivi ogni mese con più di 1 milione di “snap” (contenuti) pubblicati ogni giorno ed è stata valutata 20 miliardi di dollari nel 2016. Un gran bel successo che non è passato inosservato agli occhi (e al portafogli) di Marc Zuckerberg disposto ad offrire 3 miliardi di dollari per comprare la società nel 2013, ma senza successo.
700 milioni di utenti attivi, 400 milioni di users al giorno e 40 milioni di foto condivise.
I numeri di Instagram fanno girare la testa e Marc Zuckerberg, non potendo mettere le mani su Snapchat, decide nel 2016 di introdurre le instagram stories nel social network più famoso dedicato alla condivisione di fotografie e video.
La modalità di utilizzo delle storie di instagram è sempre la stessa: gli utenti possono condividere con i propri followers fotografie e video utilizzando filtri, aggiungendo testo ed emoji. In alternativa è possibile inviare questi contenuti privatamente a contatti specifici. Il tutto rimarrà visibile solo 24 ore.
L’introduzione delle Instagram Stories ha portato tantissimi benefici soprattutto per i personaggi famosi che hanno guadagnato in termini di numero di followers i quali, visualizzando quotidianamente lo storytelling delle vite dei vip, si sentono sempre più vicini ai propri beniamini ed idoli.
Ad oggi ben 150 milioni di utenti utilizzano le storie di instagram.
Scopri la guida completa alle Instagram Stories.
Dopo il successo delle Instagram Stories basate, a loro volte, su quello di Snapchat, Marc Zuckerberg, ha deciso di far approdare anche su Facebook il trend delle storie. Se aveva funzionato per Instagram, il successo su Facebook si pensava essere prevedibile ed assicurato. Ma non è andata esattamente così.
Facebook si rivela non adatto a questa modalità di condivisione e comunicazione così fluida ed effimera. Facebook è il social dove vengono condivisi materiali pronti, creati apposta per questo social a volte. Su Facebook si ha la tendenza a mantenere dei toni più “decorosi” proprio per la varietà di “amici virtuali” tra i quali, molto spesso, compaiono anche colleghi di lavoro, genitori e, in generale, persone con le quali non vogliamo condividere le cose più futili della nostra vita, bensì materiale ben pensato.
E fu così che sopra ai feed della home page di Facebook, pur di non lasciare dello spiacevole spazio bianco, sono state introdotte delle icone opache che vanno ad occupare il posto dove, nello scenario auspicato da Zuckemberg, dovrebbero esserci le foto profilo dei nostri amici da cliccare per visualizzare le loro storie su Facebook.
Per la rubrica “non c’è due senza tre e il quarto vien da sé”, eccoci giunti all’ultimo capitolo della storia delle Stories.
Dopo aver portato le Stories in Instagram e in Facebook, Marc Zuckemberg decide di introdurre gli stati di Whatsapp che, fondamentalmente, rappresentano una versione “soft” delle ormai conosciute Stories. Con una tab specifica è possibile accedere ad una sezione dedicata alla condivisione e visualizzazione di materiale fotografico temporaneo pubblicato dai nostri contatti direttamente all’interno dell’app di instant messaging più diffuso in Europa.
Gli utenti non hanno però accolto positivamente la novità degli stati di Whatsapp, anzi: troppi social utilizzano le Stories, c’è confusione negli utenti e non si può nemmeno inserire del testo nelle fotografie pubblicate.
Il mercato è ormai saturo e Marc Zuckemberg decide di ascoltare la “voce del popolo” e fa un passo indietro riattivando la possibilità di impostare un semplice stato testuale, ma lasciando comunque attiva la novità dello stato fotografico che rimane visibile per 24 ore (vi ricorda qualcosa?).
GionnyScandal, uno dei tanti rapper italiani che ha iniziato il suo percorso verso il successo tramite Youtube, canta nel suo ultimo successo:
Storie su Insta
Storie su Whatsapp
Caro Zuckerberg mi spiace ma
La storia più bella è con lei
Beh, forse è proprio così e non dobbiamo mai dimenticarci che, a prescindere dal social utilizzato, le storie più belle sono quelle “al di qua” del display del nostro smartphone.
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